Attività speleologica subacquea

Nel 1964 esplora il sifone principale della Grotta a Male (Assergi, AQ) con le semplici attrezzature impiegate in mare.

Nel 1964 esplora il sifone principale della Grotta a Male (Assergi, AQ) con le semplici attrezzature impiegate in mare.

E’ tra gli ideatori, codificatori e divulgatori delle prime tecniche esplorative speleo-subacquee e delle relative didattiche, redigendo i primi manuali e addestrando, dal 1964, diversi specialisti, per i quali crea il neologismo “speleosub”. Negli anni sessanta fa parte del soccorso speleologico subacqueo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Nel corso degli anni progetta, dirige e documenta indagini ed esplorazioni subacquee pionieristiche in sifoni, grotte sommerse e in antichi acquedotti con la collaborazione del gruppo speleologico URRI di Roma e di altri validi collaboratori tra i quali Mario Ranieri, il dott. Vittorio Castellani e il dott. Cesare La Padula. Queste alcune delle tappe più importanti.

Dal 1960 al 1964 esplora numerose grotte sommerse lungo le coste italiane, percorrendole per diverse decine di metri, acquisendo familiarità con gli ambienti speleologici sommersi.

1964 – Esplorazione subacquea del sifone principale della Grotta a Male (Assergi, AQ). Dal 1964 al 1967 esplora l’intero ramo attivo delle Grotte di Pastena (FR) sbarrato da sette sifoni consecutivi. Tra il 1963 e il 1973 percorre e studia gli antichi emissari
sotterranei dei laghi Nemi e Albano.

Dal 1964 al 1967 esplora l’intero ramo attivo delle Grotte di Pastena (FR). Nella foto: da sinistra Mario Ranieri e l’Autore.

Dal 1964 al 1967 esplora l’intero ramo attivo delle Grotte di Pastena (FR). Nella foto: da sinistra Mario Ranieri e l’Autore.

Dal 1968 al 1972 redige insieme all’ing. Giovanni Fiore, per conto dell’EPT di Frosinone, un progetto per la valorizzazione turistica delle Grotte di Pastena e la rettifica idraulica del suo ramo attivo al quale segue, nel 1973, il progetto esecutivo di quelle opere che redige con l’arch. Paolo Fiore, su incarico della Cassa per il Mezzogiorno. Dall’anno 2000 idea e segue la realizzazione delle opere per la valorizzazione turistica del tratto terminale del ramo attivo delle Grotte, oggi note come “Grotte di Falvaterra”, che ebbero poi pratica attuazione a opera del dott. Augusto Carè.

1969-1970 – Esplorazioni speleosubacquee a Capo Caccia e Punta Giglio (Alghero, SS). Nel 1970 conquista con Carlo Dernini un record mondiale di percorrenza in grotta sommersa nella risorgenza di Cala Luna (Cala Gonone, NU). 1972 – Esplora e studia la Grotta della Dragunara scoperta da Gege Russino (Alghero, SS).

Per oltre venti anni è docente e consulente di speleologia subacquea presso le Scuole Centrali Antincendi dei Vigili del Fuoco di Roma. Nel 1984 il comandante dei VVF ing. Giorgio Chimenti lo chiama a partecipare a un difficile intervento nella Grotta dell’Elefante Bianco (VC), dove, tramite un robotb filoguidato (R.O.V.) impiegato per la prima volta al mondo in una
grotta sommersa, individua la salma di un sub a 64 metri di profondità e ne pianifica le operazioni di recupero.

Nel 1970 conquista con Carlo Dernini un record mondiale nella risorgenza di Cala Luna (Cala Gonone, NU). Nella foto, da sinistra: Dernini, Giancarlo Vay e l’Autore.

Nel 1970 conquista con Carlo Dernini un record mondiale nella risorgenza di Cala Luna (Cala Gonone, NU). Nella foto, da sinistra: Dernini, Giancarlo Vay e l’Autore.